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Dolore spinale persistente dopo intervento chirurgico

La sindrome del dolore spinale persistente di tipo 2 descrive una condizione in cui il dolore alla colonna vertebrale persiste o peggiora dopo un intervento chirurgico alla schiena, nonostante la chirurgia abbia avuto successo dal punto di vista tecnico.

Questa condizione è stata precedentemente chiamata “Sindrome da fallimento chirurgia spinale”, che sottolinea l’eziologia complessa e multifattoriale del dolore post-chirurgico.

Come si manifesta?

  • Dolore lombare cronico con o senza irradiamento alle gambe
  • Sensazione di “bruciore”, scosse elettriche, formicolio o debolezza
  • Dolore persistente anche dopo mesi dalla chirurgia
  • A volte peggiore di prima dell’intervento

Perché succede?

Il dolore persistente dopo chirurgia può avere diverse cause, tra cui:

  • Fibrosi epidurale (formazione di tessuto cicatriziale attorno ai nervi)
  • Instabilità vertebrale residua o indotta dalla chirurgia
  • Adesioni periradicolari
  • Sindrome della faccetta articolare posteriore
  • Dolore proveniente da articolazioni sacro-iliache o dischi adiacenti
  • Meccanismi centrali di sensibilizzazione del dolore (dolore neuropatico)

Non è sempre un “fallimento chirurgico”, ma spesso il risultato di meccanismi multipli di dolore persistente.

Come si diagnostica?

  • Anamnesi dettagliata e revisione della chirurgia pregressa
  • Esame clinico specialistico
  • Imaging: Risonanza magnetica (MRI) post-operatoria, TAC, elettromiografia (EMG)
  • Tecniche diagnostiche interventistiche:
    • Blocco selettivo delle faccette articolari, delle articolazioni sacro-iliache o delle radici nervose

Quali sono le opzioni di trattamento?

Approccio multimodale

  • Farmaci mirati: analgesici, antinfiammatori, neuromodulatori (pregabalin, duloxetina…)
  • Fisioterapia specialistica: recupero funzionale e mobilità
  • Supporto psicologico per gestione del dolore cronico
  • TENS

Trattamenti mini-invasive

Trattamento avanzato: Neuromodulazione

In pazienti selezionati, la stimolazione del midollo spinale (SCS) può ridurre drasticamente il dolore e migliorare la qualità della vita. Si tratta di un dispositivo impiantabile che modula i segnali dolorosi a livello spinale.

Studi recenti dimostrano un’efficacia significativa della neuromodulazione nei pazienti con PSPS-II che non rispondono ad altre terapie conservative o interventistiche.

Conclusione

La PSPS-II è una condizione complessa ma trattabile. La chiave è una valutazione multidisciplinare e un approccio personalizzato, combinando tecniche diagnostiche avanzate e terapie mirate.

Interventi sullo stile di vita

Attività fisica dolce (passeggiate, stretching), sonno regolare, alimentazione equilibrata e tecniche di riduzione dello stress possono migliorare la resilienza e potenziare l’efficacia delle terapie mediche.

Supporto psicologico

La gestione del dolore cronico può essere favorita da interventi psicologici (come tecniche di rilassamento o terapia cognitivo-comportamentale), che aiutano a ridurre ansia, insonnia e l’impatto del dolore sulla qualità di vita.