TiDolore

Phone Call Icon

+41 (0)91 630 1148

Location Icon

Via Praella 5 Mendrisio

Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS, algodistrofia)

La Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS) è una malattia rara del sistema nervoso, che provoca un dolore intenso e prolungato in una parte del corpo (di solito una mano, un braccio, un piede o una gamba) dopo un infortunio, un intervento chirurgico, o anche solo dopo un trauma minore (come una distorsione o una frattura).

Nella CRPS Tipo I, non vi è una lesione diretta visibile di un nervo. Nonostante ciò, si sviluppa una reazione anomala del sistema nervoso e dell’infiammazione locale.

Perché si sviluppa?

Non è ancora completamente chiaro perché alcune persone sviluppano CRPS. Le ricerche suggeriscono che siano coinvolti diversi fattori:

  • Alterazione del sistema nervoso autonomo (quello che controlla sudorazione, temperatura, battito cardiaco ecc.)
  • Infiammazione locale anomala che dura nel tempo
  • Iperattivazione dei nervi sensitivi, che diventano troppo sensibili
  • Modificazioni del sistema nervoso centrale (il cervello interpreta male i segnali di dolore)

In altre parole: è come se il corpo non “spegnesse” l’allarme del dolore, anche se la ferita iniziale è guarita.

Quali sono i sintomi?

La CRPS si manifesta solitamente entro 4-6 settimane da un trauma o intervento. I sintomi variano nel tempo e da persona a persona:

  • Dolore molto intenso, bruciante o pungente, sproporzionato rispetto alla causa iniziale
  • Pelle arrossata, fredda o calda, a volte con sudorazione anomala
  • Gonfiore persistente dell’arto
  • Debolezza e difficoltà a muovere la parte colpita
  • Iperestesia: anche un tocco leggero può causare dolore
  • Modificazioni delle unghie e dei peli (crescita lenta, unghie fragili)
  • In fasi avanzate: rigidità articolare, perdita di massa muscolare, contratture

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi si basa sui Criteri di Budapest, un insieme di segni e sintomi clinici. Non esistono test del sangue specifici. A volte si usano esami di supporto per escludere altre patologie:

  • Risonanza magnetica o scintigrafia ossea
  • Valutazione neurologica

È importante ricevere una diagnosi precoce, poiché il trattamento ha più successo nelle fasi iniziali.

Come si cura?

Trattamento multimodale: il metodo più efficace

La CRPS non ha una cura definitiva, ma può migliorare o stabilizzarsi con un trattamento mirato, precoce e multidisciplinare.

  1. Farmaci:
    • Antinfiammatori (nei primi stadi)
    • Antidepressivi e anticonvulsivanti per il dolore neuropatico (es. amitriptilina, gabapentin, pregabalin
    • Corticosteroidi nelle fasi acute
    • DMSO 50% topico (in casi selezionati)
  2. Fisioterapia:
    • Mobilizzazione delicata e progressiva dell’arto
    • Desensibilizzazione (per ridurre l’ipersensibilità)
    • Terapia occupazionale per favorire l’autonomia quotidiana
  3. Supporto psicologico:
    • Per aiutare ad affrontare il dolore cronico, lo stress e la paura del movimento
  4. Terapie interventistiche (nei casi resistenti):
    • Blocchi simpatici (iniezioni vicino ai nervi del sistema autonomo)
    • In alcuni casi selezionati e resistenti, si possono considerare infusioni a basse dosi di ketamina endovenosa, sotto monitoraggio specialistico
    • Neuromodulazione (stimolazione midollare in casi selezionati)

L’importanza della collaborazione

Il successo del trattamento dipende da un lavoro di squadra tra:

  • Medico del dolore
  • Fisioterapista
  • Psicologo clinico
  • Eventuali specialisti ortopedici o neurologi

Qual è la prognosi?

La CRPS può essere una condizione complessa, ma molti pazienti mostrano un miglioramento nel tempo, specialmente se la diagnosi è precoce e il trattamento è personalizzato. In alcuni casi, il dolore può persistere più a lungo, ma anche in queste situazioni esistono terapie mirate e strategie per migliorare la qualità della vita.

Interventi sullo stile di vita

Attività fisica dolce (passeggiate, stretching), sonno regolare, alimentazione equilibrata e tecniche di riduzione dello stress possono migliorare la resilienza e potenziare l’efficacia delle terapie mediche.

Supporto psicologico

La gestione del dolore cronico può essere favorita da interventi psicologici (come tecniche di rilassamento o terapia cognitivo-comportamentale), che aiutano a ridurre ansia, insonnia e l’impatto del dolore sulla qualità di vita.