Il mal di schiena, soprattutto nella zona lombare, è uno dei problemi più diffusi al mondo.
Ogni anno colpisce oltre mezzo miliardo di persone e si prevede che entro il 2050 saranno più di 800 milioni.
Forse ti sorprenderà sapere che circa l’80% degli adulti sperimenta almeno un episodio di mal di schiena nella vita.
In molti casi il dolore scompare spontaneamente, ma per una persona su due può persistere per più di un anno.
Il mal di schiena può colpire chiunque, ma è più frequente tra i 50 e i 55 anni, e le donne sono leggermente più colpite rispetto agli uomini.
Con il passare del tempo, soprattutto dopo gli 80 anni, gli episodi di mal di schiena diventano più frequenti.
Perché viene il mal di schiena?
Il mal di schiena può avere diverse cause:
- Inattività fisica: muoversi poco indebolisce i muscoli della schiena.
- Fumo: riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti spinali.
- Sovrappeso: aumenta il carico sulla colonna vertebrale.
- Lavori fisicamente pesanti o posture scorrette.
Non tutti i dolori sono uguali:
- Alcuni sono nocicettivi, causati da danni nei tessuti.
- Altri sono neuropatici (radicolari), dovuti a irritazione dei nervi.
- Altri ancora sono nociplastici, dove il sistema nervoso amplifica il dolore anche senza un danno evidente.
Spesso questi tipi di dolore si combinano.
Quali strutture possono causare dolore lombare?
Le possibili fonti di dolore includono:
- Dischi intervertebrali
- Faccette articolari (le articolazioni tra le vertebre)
- Radici nervose
- Restringimento del canale spinale (stenosi del canale spinale)
- Articolazioni sacroiliache

Anche i fattori emotivi come ansia, depressione, stress e la paura del movimento possono peggiorare il dolore.
Per questo motivo oggi si parla di un approccio biopsicosociale al mal di schiena.
Come si tratta il mal di schiena?
Primo approccio: trattamenti conservativi
Se soffri di mal di schiena, il primo passo è sempre un trattamento conservativo, che comprende:
- Educazione sul dolore: capire che il dolore non sempre significa danno.
- Fisioterapia ed esercizio fisico mirato: rinforzare e mobilizzare la schiena.
- Cambiamenti dello stile di vita: mantenersi attivi, smettere di fumare, ridurre il peso corporeo.

Questi approcci aiutano il tuo corpo a guarire e riducono il rischio di cronicizzare il dolore.
Farmaci: cosa funziona davvero?
Gli studi recenti indicano che:
- Antinfiammatori (FANS) e miorilassanti possono aiutare nel dolore acuto, ma vanno usati per brevi periodi.
- Paracetamolo non è più raccomandato: non riduce il dolore lombare.
- Oppioidi possono aiutare nel breve termine, ma comportano rischi importanti come dipendenza, nausea, vertigini e stitichezza.
- Gabapentinoidi (pregabalin, gabapentin) non sono efficaci per il dolore lombare cronico e possono dare effetti collaterali importanti.
- Corticosteroidi sistemici non sono raccomandati per il dolore lombare non radicolare.
In generale, la medicina moderna consiglia di limitare i farmaci e di puntare su approcci attivi e non farmacologici.
E se il dolore non passa?
Quando il dolore lombare non migliora con trattamenti conservativi, possiamo valutare tecniche mini-invasive. Si tratta di procedure sicure, mirate e spesso eseguibili in regime ambulatoriale, cioè senza ricovero.
Qualche esempio di trattamenti mini-invasivi disponibili:
- Infiltrazioni epidurali lombari
- Blocco dei nervi mediali (MBB)
Quando si sospetta che il dolore provenga dalle articolazioni tra le vertebre (faccette articolari), possiamo eseguire un test mirato: iniettiamo un po’ di anestetico vicino ai nervi che trasmettono il dolore.
Se il dolore si riduce dopo l’iniezione, sappiamo di essere sulla strada giusta. - Radiofrequenza delle faccette articolari lombari
Se il dolore viene dalle articolazioni tra le vertebre, possiamo “disattivare” i piccoli nervi che trasmettono il dolore, tramite una sonda a radiofrequenza. - Infiltrazioni dell’articolazione sacroiliaca
Quando il dolore si localizza nella parte bassa della schiena o nei glutei, può derivare da questa articolazione.
Con una semplice iniezione guidata, possiamo confermare la diagnosi e trattare il dolore. - Stimolazione elettrica
Alcuni pazienti trovano beneficio dalla neuromodulazione, cioè stimolazione elettrica dei nervi o del midollo spinale, per ridurre il dolore.
Cosa aspettarsi?
Queste tecniche non sono “l’ultima spiaggia”, ma strumenti validi da integrare in un percorso personalizzato.
Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: ridurre il dolore, migliorare la tua qualità di vita e aiutarti a tornare attivo.
Se soffri di mal di schiena cronico e vuoi sapere se queste opzioni sono adatte a te, parlane con noi.
Conclusione
Il mal di schiena può essere un problema limitante, ma oggi abbiamo molte opzioni per trattarlo efficacemente.
Con un approccio personalizzato, mirato a ridurre il dolore e migliorare la funzionalità, possiamo aiutarti a riprendere una vita attiva e soddisfacente.
Se hai dolore lombare che non passa, parlane con noi.
Siamo qui per aiutarti.